giovedì 11 aprile 2013

Ddabaram meboekart sttriksamah

Come uno digita "Gianni Morandi", ecco che Google lo associa subito a "coprofago". Per contro, secondo il motore di ricerca, Ilona Staller sarebbe "meravigliosa".

domenica 17 marzo 2013

Senso di nullità assoluta

Nevica. Peggio di una pioggia di sterco. Un conato di noia ha fatto capolino tra i miei pensieri.

sabato 9 marzo 2013

Presentimento di Morte Ontologica

Ricordo di aver letto uno strano racconto di Lovecraft. Parlava di un sultano che da giovane amava molto bere il vino. Poi aveva cominciato a ingerire succo di oppio, e pian piano il suo amore per il vino era diminuito fino a scomparire. La vicenda mi aveva reso triste, quasi fosse il presagio che un destino simile sarebbe un giorno toccato anche a me.

martedì 19 febbraio 2013

Allucinazioni muscariniche

Dormivo malamente in soggiorno, disteso sulla poltrona. A un certo punto mi sono svegliato. La luce della luna entrava dalla finestra e mi permetteva di distinguere le figure di un quadro. Proprio allora ho visto che i raggi del satellite disegnavano il volto del Funesto Demiurgo. Sono andato in cucina, ho acceso una fioca luce e mi sono accorto che mancava il 9 sull'orologio: al suo posto c'era uno spazio bianco! 

lunedì 18 febbraio 2013

Non durerà in eterno!

Settimana scorsa ho notato che nel cortile del condominio c'era una grossa locusta grigia, moribonda. Eppure resisteva giorno dopo giorno, nonostante la vita la stesse abbandonando. Alla fine è spirata. Questo è per me l'unico motivo di euforia: pensare che nessuna sofferenza in un corpo di carne può essere eterna.

lunedì 11 febbraio 2013

Una profezia muta

La notte scorsa ho sognato LaVey, che aveva i capelli lunghi e grigi raccolti in una coda di cavallo. Ha detto qualcosa, ma le sue parole non erano udibili.

lunedì 4 febbraio 2013

Nemesi di un coprolito cosmico

Ho fatto un sogno a parer mio premonitore. Una gigantesca nuvola turbolenta e nerissima, come di un milione di esplosioni, incombeva altissima all'orizzonte, un muro di morte fatto di dense polveri. Un vento impetuoso minacciava di spazzare via ogni cosa, e quella mostruosità avanzava senza sosta, a velocità incredibile. Solo al risveglio ho capito cosa l'aveva provocata: l'impatto di un asteroide.

domenica 27 gennaio 2013

Fantasma di uno spettro

Mi trovo a sopravvivere come un'ombra dell'Ade. Non sono nemmeno più certo di esistere, forse sono soltanto l'eco dell'incubo di qualche remoto dorminente sepolto in una necropoli aliena.

mercoledì 9 maggio 2012

Fratacchioni cenerognoli

Uno strano sogno. Uno strano luogo in montagna, impervio. Mi trovavo sul tetto di ceramica di un grande monastero. Non aveva tegole, ed era tutto deformato da enormi rigonfiamenti e pieno di crepe, come se fosse stato plasmato male da un vasaio e poi spaccato. In vari punti nel tetto c'erano grandi buchi, attraverso i quali vedevo alcuni frati in grande agitazione. Dal colore dei sai, sembravano francescani.

giovedì 3 maggio 2012

Connettivismo e Mainstream

Giovanni, mi sembra che sia una questione di lana caprina. Le solite discussioni su cosa è fantascienza e cosa non è fantascienza, che potrebbero andare avanti all'infinito. Io seguo semplicemente la realtà dei fatti, quella che i miei sensi mi trasmettono. Un'opera come "La possibilità di un'isola" di Houellebecq è fantascienza indipendentemente da dove viene poi collocato il volume negli scaffali delle librerie. Non trovo semplicemente possibile che venga definito "mainstream" un autore come William S. Burroughs, che non esitava a parlare di sodomia e di anilingus in contesti surreali usando tecniche narrative che non mi sembrano proprio alla portata di un volgo incolto. Un'opera di Ballard come "L'allegra compagnia del sogno" presenta alcuni brani che sconvolgerebbero la maggior parte del pubblico (come quando descrive fantasie aberranti nei confronti di una bambina affetta da trisomia 21). Se scrivessimo noi cose simili, potremmo essere denunciati: non ci sarebbe un'anima viva che ci etichetterebbe come "mainstream" per pararci il culo. Dov'è il "vasto consenso" di queste opere? Non mi sembra proprio che la cultura popolare sia innervata da stilemi burroughsiani e ballardiani. Non mi risulta nemmeno che il linguaggio di Philip K. Dick sia immune da esoterismo. L'autore in questione ha una complessità filosofica notevole, anche se il grande pubblico al massimo nota le descrizioni di improbabili gingilli tecnologici. Ho letto diverse opere dickiane che non sono di fantascienza, come "Confessioni di un artista di merda", a parer mio meritorie. Esse sono tradizionalmente etichettate come "mainstream", ma diffido della validità di tale definizione, visto che sono state pubblicate dopo la sua morte e non hanno mai avuto successo. Per quanto riguarda l'uso delle parole, la realtà è molto diversa da come la vedo descritta: ha successo ed è "mainstream" solo chi riesce a farsi una posizione e ad avere abbastanza soldi da far rimuovere la pornoetichetta "fantascienza" dalle sue opere. I più fortunati al successo ci riescono in vita; gli altri, se va bene, ci riescono dopo la morte. Dick, che coi suoi scritti doveva arrivare a fine mese, riducendosi persino a mangiare cibo per cani, se vivesse in questi tempi andrebbe ad ingrossare le fila degli autori diseredati costretti a pagare le case editrici per farsi pubblicare, solo per averne un mucchio di libri invenduti con due sole alternative: ricomprarli a metà prezzo o mandarli al macero. Certo, dimenticavo che adesso ci sono gli e-book, ma la bolla potrebbe scoppiare presto.