La notte scorsa ho sognato LaVey, che aveva i capelli lunghi e grigi raccolti in una coda di cavallo. Ha detto qualcosa, ma le sue parole non erano udibili.
Diamo un nome alle Cose della Notte, che secondo Howard Phillips Lovecraft non hanno e non devono avere un nome.
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lunedì 11 febbraio 2013
lunedì 4 febbraio 2013
Nemesi di un coprolito cosmico
Ho fatto un sogno a parer mio premonitore. Una gigantesca nuvola turbolenta e nerissima, come di un milione di esplosioni, incombeva altissima all'orizzonte, un muro di morte fatto di dense polveri. Un vento impetuoso minacciava di spazzare via ogni cosa, e quella mostruosità avanzava senza sosta, a velocità incredibile. Solo al risveglio ho capito cosa l'aveva provocata: l'impatto di un asteroide.
domenica 27 gennaio 2013
Fantasma di uno spettro
Mi trovo a sopravvivere come un'ombra dell'Ade. Non sono nemmeno più certo di esistere, forse sono soltanto l'eco dell'incubo di qualche remoto dorminente sepolto in una necropoli aliena.
martedì 12 luglio 2011
Fantasmi senza senso
Li ho visti, erano così scuri da far apparire luminoso lo sfondo della Morte Termica dell'Universo.
giovedì 4 febbraio 2010
Lingua Faskom, grammatica e descrizione - III
Forme declinate di SIDA "Morte della Luce":
SIDOT "della Morte della Luce"
SIDAA "alla Morte della Luce, verso la Morte della Luce"
SIDAKH "alla Morte della Luce, per la Morte della Luce"
SIDAM "dalla Morte della Luce"
SIDAU "Morte della Luce" (complemento oggetto)
SIDAS "con la Morte della Luce, mediante la Morte della Luce"
SIDOT "della Morte della Luce"
SIDAA "alla Morte della Luce, verso la Morte della Luce"
SIDAKH "alla Morte della Luce, per la Morte della Luce"
SIDAM "dalla Morte della Luce"
SIDAU "Morte della Luce" (complemento oggetto)
SIDAS "con la Morte della Luce, mediante la Morte della Luce"
L'accento cade sempre sulla prima sillaba. Non ci sono forme plurali.
Fraseologia:
NASIDAA! "Vai sotto la Morte della Luce!" (l'accento è sulla vocale -I-)
NASIDAA! "Vai sotto la Morte della Luce!" (l'accento è sulla vocale -I-)
martedì 2 febbraio 2010
Letargo criptico
Immerso in codici tritemiani ipercomplessi, disegno il tempo del mio stato ipnotico, arroccato nel mio castello. In attesa che cessi il vento di peste cosmica che ha annientato tutti gli altri abitanti del pianeta, memorizzo script geroglifici di civiltà megalitiche scomparse da eoni.
sabato 30 gennaio 2010
Premonizioni psichedeliche
Sento palpitare l'ombra di una soffice meteora d'orrore, che soffia nel mio cervello e crepita come il borborigmo di una solfatara radioattiva. Mi innervo di parestesia, sotto le scosse galvaniche di una mancata inversione di spin nell'atomo più remoto di questo guscio quantico universale.
Ritrattistica geologica
Restarono tutti allibiti dalla formazione di una faccia in quello strato anomalo di spato d'Islanda.
venerdì 8 gennaio 2010
Diario Nero dell'Esilio XXI
Impressione anomala di avere un microscopico asteroide in rotta di collisione con la mia ipofisi. Non c'è corrispondenza tra il cosmo fisico e il mio microcosmo solipsistico. Per quanto cerchi di far collimare queste due realtà, proprio non ci riesco. Il sospetto è che la prima, a livello macrocosmico, sia soltanto una costruzione delirante irradiata in non so che modo dalla seconda. Illusione di potermi quietare nell'Estinzione, in un vuoto senza confini dove nessuna sensazione mi possa ancora perseguitare.
mercoledì 6 gennaio 2010
Diario Nero dell'Esilio XV
Divenire paralizzato. Tempo che non scorre. Percezione subliminale di qualche corpuscolo subatomico vibrante. Forse è allucinazione. Al di sotto della Morte Termodinamica dell'Universo.
lunedì 4 gennaio 2010
Diario Nero dell'Esilio XI
Intrappolato in questo assurdo divenire, ogni istante dilatato in un'eternità di agonia...
giovedì 31 dicembre 2009
Reperto erratico
Prima missione su Mercurio, lato immerso nell'oscurità. Scoperta una scarpa da ginnastica inglobata per metà in una roccia.
Effemeridi spettrali
Un manto di brina si agita nel cielo muto e minaccioso, come un serpente d'odio germogliato nel seno di una terra straniera.
domenica 15 novembre 2009
Diario Nero dell'Esilio IX
Anelo la liberazione dall'orrore della quotidianità, fosse anche per bruciare in una chioma di fuoco termonucleare!
Diario Nero dell'Esilio VIII
Emerso dalla Peste, sopravvissuto al banchetto virale, solo per ritrovarmi schiavo di vincoli quantistici che mi imprigionano a questo osceno cronotopo. Fisso il cielo cenerognolo, bramando la caduta di un asteroide. Possa la Morte Cometaria purificare questo termitaio.
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