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giovedì 3 maggio 2012

Connettivismo e Mainstream

Giovanni, mi sembra che sia una questione di lana caprina. Le solite discussioni su cosa è fantascienza e cosa non è fantascienza, che potrebbero andare avanti all'infinito. Io seguo semplicemente la realtà dei fatti, quella che i miei sensi mi trasmettono. Un'opera come "La possibilità di un'isola" di Houellebecq è fantascienza indipendentemente da dove viene poi collocato il volume negli scaffali delle librerie. Non trovo semplicemente possibile che venga definito "mainstream" un autore come William S. Burroughs, che non esitava a parlare di sodomia e di anilingus in contesti surreali usando tecniche narrative che non mi sembrano proprio alla portata di un volgo incolto. Un'opera di Ballard come "L'allegra compagnia del sogno" presenta alcuni brani che sconvolgerebbero la maggior parte del pubblico (come quando descrive fantasie aberranti nei confronti di una bambina affetta da trisomia 21). Se scrivessimo noi cose simili, potremmo essere denunciati: non ci sarebbe un'anima viva che ci etichetterebbe come "mainstream" per pararci il culo. Dov'è il "vasto consenso" di queste opere? Non mi sembra proprio che la cultura popolare sia innervata da stilemi burroughsiani e ballardiani. Non mi risulta nemmeno che il linguaggio di Philip K. Dick sia immune da esoterismo. L'autore in questione ha una complessità filosofica notevole, anche se il grande pubblico al massimo nota le descrizioni di improbabili gingilli tecnologici. Ho letto diverse opere dickiane che non sono di fantascienza, come "Confessioni di un artista di merda", a parer mio meritorie. Esse sono tradizionalmente etichettate come "mainstream", ma diffido della validità di tale definizione, visto che sono state pubblicate dopo la sua morte e non hanno mai avuto successo. Per quanto riguarda l'uso delle parole, la realtà è molto diversa da come la vedo descritta: ha successo ed è "mainstream" solo chi riesce a farsi una posizione e ad avere abbastanza soldi da far rimuovere la pornoetichetta "fantascienza" dalle sue opere. I più fortunati al successo ci riescono in vita; gli altri, se va bene, ci riescono dopo la morte. Dick, che coi suoi scritti doveva arrivare a fine mese, riducendosi persino a mangiare cibo per cani, se vivesse in questi tempi andrebbe ad ingrossare le fila degli autori diseredati costretti a pagare le case editrici per farsi pubblicare, solo per averne un mucchio di libri invenduti con due sole alternative: ricomprarli a metà prezzo o mandarli al macero. Certo, dimenticavo che adesso ci sono gli e-book, ma la bolla potrebbe scoppiare presto.

lunedì 26 luglio 2010

Dizionario CCX

Qui insegno la Lingua: OMTEBAL significa QUARANTOTTO. Questa parola si trova in genere usata come suffissoide, più raramente come infisso. L'accento è sulla prima sillaba.

Se un nome è immutabile al plurale, la formazione è semplice. 
Esempi:
DAGOMTEBAL "quarantotto schiavi" (l'accento è sulla terzultima sillaba).
DINGOMTEBAL "quarantotto fosse" (l'accento è sulla terzultima sillaba). 
 
Se un nome ha un plurale con suffisso o fratto, si hanno numerose irregolarità.
Esempi: 
EEROMTEBAL "quarantotto libri" (l'accento è sulla terzultima sillaba).
KUNUD'SOMTEBAL "quarantotto effeminati" (l'accento è sulla terzultima sillaba).

Dizionario CCIX

Qui insegno la Lingua: OMUL significa TRENTASEI. Questa parola si trova in genere usata come suffissoide, più raramente come infisso. 

Se un nome è immutabile al plurale, la formazione è semplice. 
Esempi:
DAGOMUL "trentasei schiavi" (l'accento è sulla prima sillaba).
DINGOMUL "trentasei fosse" (l'accento è sulla prima sillaba). 
 
Se un nome ha un plurale con suffisso o fratto, si hanno numerose irregolarità.
Esempi: 
EEROMUL "trentasei libri" (l'accento è sulla prima sillaba, che ha una vocale lunga e chiusa).
KUNUD'SOMUL "trentasei effeminati" (l'accento è sulla terzultima sillaba).

Dizionario CCVIII

Qui insegno la Lingua: OMU significa VENTIQUATTRO. Questa parola si trova in genere usata come suffissoide, più raramente come infisso. 

Se un nome è immutabile al plurale, la formazione è semplice. 
Esempi:
DAGOMU "ventiquattro schiavi" (l'accento è sulla prima sillaba).
DINGOMU "ventiquattro fosse" (l'accento è sulla prima sillaba). 
 
Se un nome ha un plurale con suffisso o fratto, si hanno numerose irregolarità.
Esempi: 
EEROMU "ventiquattro libri" (l'accento è sulla prima sillaba, che ha una vocale lunga e chiusa).
KUNUD'SOMU "ventiquattro effeminati" (l'accento è sulla terzultima sillaba).

Dizionario CCVII

Qui insegno la Lingua: OM significa DODICI. Questa parola si trova in genere usata come suffissoide, più raramente come infisso. 

Se un nome è immutabile al plurale, la formazione è semplice. 
Esempi:
DAGOM "dodici schiavi" (l'accento è sulla prima sillaba).
DINGOM "dodici fosse" (l'accento è sulla prima sillaba). 
Se un nome ha un plurale con suffisso o fratto, si hanno numerose irregolarità.
Esempi: 
EEROM "dodici libri" (l'accento è sulla prima sillaba, che ha una vocale lunga e chiusa).
KUNUD'SOM "dodici effeminati" (l'accento è sulla prima sillaba).

mercoledì 24 marzo 2010

Lingua Faskom, grammatica e descrizione - LXXIII

Forme declinate di ARA "libro": 
EERAT "del libro"
EERA "al libro, verso il libro"
EERAKH "al libro, per il libro"
EERAM "dal libro"
EERU "libro" (complemento oggetto)
EERAS "col libro, mediante il libro"
EERAN "nel libro" 

Tutte le forme declinate hanno l'accento sulla prima sillaba, che ha una vocale lunga e chiusa. 
Il plurale è EERAKI "libri", con l'accento sulla prima sillaba: 
EERAKYOT "dei libri"
EERAKYA "ai libri, verso i libri"
EERAKIÇ "ai libri, per i libri"
EERAKIM "dai libri"
EERAKYU "libri" (comlemento oggetto)
EERAKIS "coi libri, mediante i libri". 

Anche le forme flesse plurali hanno l'accento sulla prima sillaba.

martedì 2 marzo 2010

Dizionario XCVIII

Qui insegno la Lingua: ARA significa LIBRO. L'accento è sulla prima sillaba.

venerdì 25 settembre 2009

Diario Nero dell'Esilio V

Libercoli. Entro in una libreria virtuale e vi trovo brandelli di balbuzie, residui di esoterismi predigeriti e ridotti a scorie. Nulla di denso sotto questo sole intossicante.