Contemplo il mio cranio spaccato dall'ascia. La mia anima vaga sul soffitto della casa sventrata, afflitta dalla decadenza che la fa marcire. Il mio cadavere è aggredito da ogni sorta di insetti nocivi e voraci. Seguo il volo di un calabrone attratto dalla mia materia grigia esposta alle intemperie. La masticazione dell'imenottero nutrirà le larve impazienti: il loro corpi simili a carnei budelli palpitano nel nido di carta costruito nel camino abbandonato della mia dimora avita.
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