Il suo braccio scheletrico e senza vita puntava al cielo di uranio. Come tutti i morti, il suo volto era coperto di polvere e le sue parole erano mute, senza senso alcuno. Impossibile mantenerle nella memoria. Le sue ossa spolpate dai corvi biancheggiavano nel grigiore dell'alba. Solo la grande torre restava in piedi. Le rovine dell'immensa cattedrale giacevano sparse tutt'intorno, come frammenti di scheletri eiettati da una fossa comune esplosa.
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