Uno strano sogno. Uno strano luogo in montagna, impervio. Mi trovavo sul tetto di ceramica di un grande monastero. Non aveva tegole, ed era tutto deformato da enormi rigonfiamenti e pieno di crepe, come se fosse stato plasmato male da un vasaio e poi spaccato. In vari punti nel tetto c'erano grandi buchi, attraverso i quali vedevo alcuni frati in grande agitazione. Dal colore dei sai, sembravano francescani.
Diamo un nome alle Cose della Notte, che secondo Howard Phillips Lovecraft non hanno e non devono avere un nome.
venerdì 9 marzo 2012
martedì 28 febbraio 2012
Araldi del Caos
Ho fatto un sogno nitido, dopo molte notti di sonno profondo o di immagini confuse. Dovevo andare a Milano seguendo i binari, servendomi di un carrello ferroviario. Poi mi sono trovato in una casa con grandi vetrate, piena zeppa di enormi mosconi grigi con gli occhi rossi.
lunedì 13 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
venerdì 10 febbraio 2012
I Figli della Catastrofe
La biblioteca di Seregno smantellata. Resta solo un montacarichi con un cesso dentro. Il guardiano è il Marphione, seduto all'ingresso a una scrivania bianca e massiccia, su cui c'è il solo libro sopravvissuto, un manuale di ingegneria della Schaum.
Freccia spezzata
Un treno, una specie di littorina, che viaggia su binari molto spessi e larghi, e finisce col deragliare. Ne esce il macchinista biondiccio, che indossa un grembiule scuro da bidello.
Sonde telepatiche
Nimiel ripresa da uno schermo nero, la sua foto insieme a un uomo magro e nudo pubblicata su Facebook. Un post con moltissimi commenti, che mi accorgo essere pieno di errori. Una libreria, un libro sul Medio Oriente con i percorsi di diverse esploratrici. In giallo tuorlo quelli di Nimiel.
Premonizione di terremoto
Lucertole in cucina. Grigie, madreperlacee, dalla pelle molle e grinzosa. Occhi di piccione fissi, turchesi, nei loro piccoli crani. Una piccola lucertola schiacciata contro il termosifone, il cranio contorto, l'addome scomparso, il torace spiaccicato nel sangue nero e rappreso.
martedì 7 febbraio 2012
Morbo di Hansen
Mi specchiavo, rendendomi conto di essere gobbo, rachitico e lebbroso. Molti lepromi rubizzi grossi come arance mi riempivano le braccia e la schiena, mentre le gambe erano scortecciate, piene zeppe di pelle morta.
lunedì 6 febbraio 2012
Misofilia
Ero nell'atrio-scantinato di uno strano edificio. C'era un grande schermo nero, che come si è acceso trasmetteva immagini di una donna punk tatuata di azzurro, dal cranio rasato, che leccava a un uomo con cresta e orecchini al naso le orecchie sporchissime, piene di cerume.
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